martedì 13 agosto 2013

Gp Ungheria: il pagellone


Ridendo e scherzando, siamo già arrivati al giro di boa della stagione 2013. Il Gran Premio di Ungheria ha visto il ritorno in pompa magna di Lewis Hamilton alla vittoria, nonche’ la candidatura Mercedes come concreta pretendente al titolo piloti e costruttori. Raikkonen e Vettel si incontrano e si scornano, regalandoci un possibile antipasto del 2014. Fernando Alonso è costretto ancora una volta a navigare in cattive acque a bordo di Ferrari da incubo, mentre Felipe Massa continua a far danni. Ritorniamo per qualche minuto sul Gran Premio piu' bollente della stagione (fino ad ora), con il nostro pagellone:





Lewis Hamilton: voto 10 - BEST DRIVER
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Sabato, ore 15.00, il sipario cala sulle qualifiche dell’Hungaroring. Lewis Hamilton scende dalla propria monoposto, suo il primo tempo di giornata al termine di una furiosa lotta sul filo del millesimi con il mastino Vettel. C’è sorpresa, e sicuramente gioia per la pole position ottenuta dopo un venerdì in ombra, passato piu’ ad analizzare il comportamento delle nuove mescole Pirelli che a spingere in pista. Eppure il sorriso di Hamilton sembra forzato, il suo fare quasi rassegnato: alza un pollice al cielo, saluta la folla festante, certo, ma la paura che possa trattarsi soltanto di un bellissimo fuoco di paglia è troppo forte. Sabato da leoni, domenica da agnellini, ricordate? In casa Mercedes, quasi nessuno crede seriamente alla vittoria, nemmeno Ross Brawn: troppo forte il passo Red Bull mostrato il venerdì, e troppo negativi i precedenti Mercedes nella gestione gomme a lunga durata su pista calda. Neanche il tempo di azzardare l’ultimo, scontato pronostico, ed ecco che il Gran Premio di Ungheria ha inizio: Hamilton scatta bene, tenendo a bada il dinamico duo Vettel-Grosjean senza alcun problema lungo le prime curve. Il terzetto scappa, scavando un solco con il resto del plotone: una rapida occhiata ai tempi, in attesa dell’annunciato tracollo gomme Mercedes. Al nono giro, Hamilton è il primo tra i big a fermarsi ai box per il cambio: “Eccola la crisi!“, sembrano dire tutti. Macche’, il pilota anglo-caraibico riguadagna in fretta la testa della corsa, libero di gestire il proprio ritmo gara. E che ritmo! Una cavalcata solitaria, o quasi, a suon di giri veloci, senza alcun segno di cedimento. E’ un Hamilton inarrestabile, affamato. La prima vittoria stagionale è vicina, vicinissima, ma non è vero trionfo senza chicca finale. Ed il sorpasso rabbioso, di forza nei confronti di Mark Webber all’uscita della curva tre, è il punto esclamativo alla prestazione super di un Lewis Hamilton straripante, che va a conquistarsi tra gli applausi il Gran Premio dell’Ungheria. Una vittoria cristallina, supportata da un mezzo finalmente all’altezza della situazione in condizioni, almeno sulla carta, del tutto sfavorevoli. Domenica, ore 15.40. Lewis Hamilton scende dalla propria monoposto, accolto dal boato dei calorosi tifosi ungheresi. Lui saluta, felice, questa volta consapevole: con una Mercedes del genere, sognare in grande non è peccato.
SCHIACCIASASSI

Kimi Raikkonen: voto 9
1.Kimi Raikkonen (Lotus) on track with P Zero White medium tyres422raceQuesta volta, il weekend sembrava davvero aver preso una piega sgradevole per il pilota finlandese. In difficoltà sin dalle prove libere del venerdì con il bilanciamento della vettura, anche in qualifica Raikkonen ha accusato il colpo, pagando vistosamente il confronto con lo scatenato compagno Grosjean sul giro secco. Acclamato alla grande dal pubblico finlandese, sempre numeroso sulle colline magiare, Raikkonen promette (a suo modo) fuoco e fiamme in vista della gara nel corso della rituale “drivers parade”. Inizia la bagarre del Gran Premio, e quasi ci si dimentica del buon Kimi, invischiato a lungo nel traffico della Ferrari di Massa. I tre davanti volano, scappano, ma Raikkonen, uomo di ghiaccio per eccezione, non si fa certo prendere dal panico: dalla sua, ha ancora un asso nella manica da calare al momento piu’ opportuno. Gli altri rientrano, lui continua imperterrito, incrementando il ritmo nonostante le coperture usurate. Dieci, venti, ventinove giri sulle gomme medie, ed eccolo finalmente rientrare ai box per la seconda ed ultima sosta. Grosjean sprofonda, lui risale, quasi furtivo, pronto alla zampata del campione. E così, da oggetto misterioso, Raikkonen ritorna protagonista, secondo solo alle spalle di un Lewis Hamilton imprendibile. Ma il lavoraccio non è ancora finito per “IceMan”, costretto nel finale a guardarsi negli specchietti dai forsennati attacchi di Sebastian Vettel, leader del campionato. Il tre vole campione del mondo ci prova, infilandosi all’esterno nell’allungo successivo alla curva tre. Sembra quasi fatta, i due sono appaiati ma Raikkonen non desiste. Vettel alza il piede, furioso ma battuto. Sul podio i due si scambiano pacche e complimenti, Vettel prova a chiedere spiegazioni dell’accaduto ma Raikkonen sorride di rimando, sornione. Antipasto di 2014, magari sotto lo stesso tetto? Chissà, fino ad allora…
MAESTRO

Sebastian Vettel: voto 7
5.Sebastian Vettel (Red Bull) on track with P Zero Yellow soft tyres422raceLo confesso, dopo le prove libere del venerdì avrei puntato tutti i miei risparmi sulla vittoria di Vettel. Sì perchè c’era il passo gara, la stabilita’ del mezzo (impressionante la precisione degli inserimenti in curva), la velocità sul singolo giro…insomma, una passerella Red Bull. Eppure il meccanismo, ben oliato il venerdì, ha cominciato a mostrare i primi segni di cedimento nelle qualifiche del sabato. I problemi a Webber prima, la beffa di Hamilton poi. Una pole sfuggita di un niente, quando ormai i giochi sembravano chiusi. Una di quelle sconfitte da classico rodimento di fegato, insomma. Ma c’è da stare tranquilli, pensa Sebastian, tanto la Mercedes sprofonderà in gara. Macchè, neanche quello. Vettel si trova invischiato a panino tra il nero Lotus di Grosjean e il grigio insormontabile di Hamilton. L’inglese anticipa la sosta, e Vettel può finalmente spingere a pista libera. Ma qualcosa non funziona come al solito. Il ritmo non è affatto stellare, anzi, Grosjean accorcia le distanze, ingigantendosi negli specchietti Red Bull. Il campione di Kerpen rientra, ma all’uscita si ritrova rallentato dalla McLaren di Jenson Button, ancora in pista su gomme medie. Ogni giro speso alle spalle di Button è una mazzata alle ambizioni di vittoria, così Vettel tenta il tutto per tutto infilandosi all’interno nel rampino della curva 2. Grande rischio, questione di millimetri, i due si toccano, l’ala si piega ma non si spezza. L’alfiere Red Bull è ancora in gioco, ma la battaglia per la vittoria è pressoche’ perduta. Il meccanismo è ormai incrinato, e l’ambizione maggiore di giornata diventa il podio, conquistato grazie ad un grande secondo stint di gara ai danni del compagno di casacca Webber, ancora una volta grande rimontante. Mai domo, nonostante l’importante vantaggio in classifica generale, nel finale Vettel è protagonista di un duro corpo a corpo con Kimi Raikkonen, conclusosi a favore di quest’ultimo tra il nervosismo generale. Alla fine della fiera il tre volte campione del mondo si è dimostrato oggi meno lucido del solito, nonche’ piuttosto avventato e nervoso in fase di sorpasso. Ma arrivare terzi in una giornata tutto sommato storta, certo, non è da tutti…
IRREQUIETO

Mark Webber: voto 8
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E’ un vero schifo“. Mark Webber è semplicemente furioso al termine delle qualifiche del sabato. Terminate le prove, il pilota australiano si fionda fuori dalla sua macchina in fretta e furia, sparendo nel retro box a raffreddare i bollenti spiriti. Poco dopo ricompare di fronte ai microfoni, teso come una corda di violino. Un piazzamento in prima o seconda fila buttato al vento per un problema al Kers prima, al cambio poi. Così Webber si ritrova decimo, all’Hungaroring, pista nemica giurata dei sorpassi. L’unico modo per guadagnare posizioni? Cambiare strategia. Ed è quello che riesce perfettamente al secondo pilota Red Bull, autore di un primo stint di gara davvero eccezionale. Ritrovatosi nelle posizioni di vertice dopo il valzer dei pit stop, per qualche giro Webber sembra essere addirittura l’unico in grado di reggere l’impressionante ritmo gara della Mercedes di Hamilton. Ma la strategia, funzionale nella prima parte di gara, diventa un’arma a doppio taglio nel finale. Montati due set di gomme medie nei primi stint, Webber e’ infatti costretto a montare le soft nel finale di gara, perdendo gran parte del vantaggio guadagnato in precedenza. Il divario di undici secondi che lo separa dal compagno di team nel finale e’ incolmabile, nonostante tutta la buona volonta’ messa in mostra dal veterano Red Bull, giunto ormai alla sua ultima stagione in F1. Un quarto posto di assoluto rilievo, al termine di un’altra grande rimonta, questa volta di testa e strategia.
STRATEGA

Fernando Alonso: voto 7 – Felipe Massa: voto 5
GP UNGHERIA F1/2013Un mezzo miracolo il quinto posto“, confessa Fernando Alonso al termine delle qualifiche. Dal secondo e tre preso nel sabato della Gran Bretagna ai quattro decimi scarsi dell’Hungaroring, una bella differenza. Sebastian Vettel è solo due posizioni piu’ avanti, e parte dal lato sporco. L’occasione è ghiotta, la partenza promettente, ma l’entusiasmo generale ha vita brevissima. Il tempo di vedersi sbattere la porta in faccia dalla Lotus di Grosjean nel caso di Alonso, di entrare in contatto con il posteriore della Mercedes di Rosberg nel caso di Massa. Poche tornate, cronometro alla mano, ed al muretto box Stefano Domenicali comincia a rendersi conto della sconfortante realtà: il passo gara non c’è. Il tre di testa volano, Alonso rema, perdendo oltre mezzo secondo al giro, mentre Massa sprofonda negli abissi della mediocrita’. A metà gara l’unico lampo di speranza, ma è solo per merito di un Button versione capotreno che Alonso riesce ad accorciare le distanze sul duo Vettel-Grosjean. Il ritmo migliora sensibilmente sul finale di gara, a serbatoio scarico, quanto basta per tenersi alle spalle il rimontante ginevrino fino alla bandiera a scacchi. Ma gli oltre trenta secondi accusati da Fernando Alonso al traguardo sono l’ennesima mazzata alle ambizioni iridate del team del Cavallino, incapace di mantenere il passo con gli sviluppi tecnici Red Bull, Lotus e Mercedes. Stefano Domenicali predica la calma, ma i tifosi Ferrari hanno esaurito la pazienza. F138, la “speranzosa” di Montezemolo si sta rivelando l’ennesimo flop: puntare sul giro singolo o sul passo? Indifferente, invertendo l’ordine dei fattori, il risultato non cambia. Ed un altro campionato se ne va.
SEMAFORO ROSSO

Romain Grosjean: voto 8
2013 German Grand Prix - FridaySbloccatosi mentalmente nel fantastico Gran Premio di Germania, dopo una prima parte di stagione ampiamente sottotono, Romain Grosjean si riconferma grande protagonista all’Hungaroring, nel bene e nel male. Molto piu’ in palla rispetto al blasonato compagno di team sia al venerdi’ che al sabato, il pilota ginevrino si prepara ad affrontare dalla terza posizione il difficile Gp ungherese. Ed e’ subito una gara all’attacco: ci prova immediatamente, scatta bene e affianca di slancio Sebastian Vettel, abile nel chiudere lo spazio senza scadere nell’irregolarita’. Eluso l’attacco di Alonso, Grosjean si mette in coda al duo Red Bull-Mercedes, in atttesa del momento propizio per sferrare l’attacco. Il ritmo c’è, il piede pure, la strategia box meno. Hamilton e Vettel rientrano, Grosjean, invece, prosegue ancora due giri con gomme finite, perdendo secondi preziosi. Al rientro un errore di valutazione, troppo poco lo spazio lasciato a Jenson Button in entrata di chicane e contatto inevitabile, con conseguente taglio di pista. Sosta anticipata e via, di nuovo all’attacco: il sorpasso su Felipe Massa all’esterno della curva quattro è da manico assoluto, di istinto. Peccato che i fiscali commissari FIA l’abbiano pensata diversamente, infliggendo al pilota ginevrino un discutibile drive through per aver compiuto il sorpasso occupando oltremodo l’esterno della pista (stiamo parlando di pochi centimetri). Il disperato “Why!!” gridato alla radio dall’alfiere Lotus a penalità ricevuta è tutto un programma. Speranze di vittoria o podio svanite, nel finale Grosjean spegne (comprensibilmente) la propria verve agonistica, accontentandosi della sesta piazza finale alle spalle della Ferrari di Alonso. Un piazzamento bugiardo, al termine di un weekend vissuto costantemente ad altissimi livelli.
PROVACI ANCORA ROMAIN

Jenson Button: voto 8 – Sergio Perez: voto 6,5
2013 Spanish Grand Prix - FridayLo avevamo detto al venerdi’: occhio alla McLaren, in forte ripresa dal Nurburgring a questa parte. E le conferme arrivano anche dalla bollente tre giorni ungherese. Non tanto in qualifica, dove solo l’irriverente ”Checo” (finito a muro nelle ultime libere) riesce a superare la tagliola del Q3, mentre lo specialista Button rimane intruppato addirittura in tredicesima piazza. Chiamato alla rimonta, Button gioca di strategia montando le mescole medie al via, puntando cosi’ ad una strategia a sole due soste. (come Webber). La partenza dei due piloti e’ diametralmente opposta: Perez pattina, Button vola, recuperando addirittura cinque posizioni solo nel primo giro. Il pilota inglese, grande interprete delle ‘’strategie alternative”, e’ autore del primo stint piu’ lungo della gara. Non solo durata, ma anche prestazione: Button riesce infatti a tenere dietro senza troppi complimenti la Red Bull di Sebastian Vettel e la Lotus di Romain Grosjean, fino all’incontro-scontro con quest’ultimo all’imbocco della chicane. Sbarazzatosi delle soft (gomma con cui Perez ha trovato non poche difficolta’ nella prima parte di gara), Button ha nuovamente impressionato nel finale, fregiandosi di un passo gara assolutamente competitivo fino alla bandiera a scacchi. Un nuovo, incoraggiante, doppio piazzamento a punti per McLaren, scrollatasi definitivamente di dosso i disastri di inizio stagione.
ASCESA


Pastor Maldonado: voto 8 – Valtteri Bottas: s.v
2013 Australian Grand Prix - FridayFinalmente! Dopo mesi di sfortune, musi lunghi e delusioni, in casa Williams si ritorna a sorridere. Ed il merito e’ questa volta di Pastor Maldonado, l’uomo dell’indimenticabile vittoria di Barcellona 2012. Gia’ vicinissimo alla zona punti in quel del Nurburgring (sfuggitagli per un problema ai box), il pilota venezuelano e’ stato autore di una prestazione maiuscola a bordo della problematica FW35. Male in qualifica (15esimo Maldonado, 16esimo Bottas), Maldonado si scatena in partenza: due, tre, posizioni guadagnate, brivido con Rosberg che crea scompiglio in mezzo al gruppo dopo il contatto con Massa, ma tutto fila liscio. Il passo gara e’ buono, consistente, tutti gli ingredienti sembrano esserci per la prima gioia stagionale. Manca solo quel pizzico di fortuna, totalmente assente nelle prime uscite stagionali. Il ritiro di Bottas, fermato anzitempo da guai idraulici, sembra essere il preludio ad una nuova debacle. Maldonado e’ undicesimo…vicino ai punti ma non abbastanza. La Mercedes di Rosberg sembra insormontabile…solo un colpo di scena potrebbe invertire la tendenza. E cosi’, almeno per una volta, la dea bendata decide di assistere la squadra di Sir Frank, mandando in fumo il propulsore del povero Rosberg. Sotto la bandiera a scacchi si esulta, non importa se soltanto per un decimo posto, quello che conta e’ il ritrovato entusiasmo e la rinnovata fiducia per una seconda parte di stagione tutta da vivere.
A VOLTE RITORNANO


Nico Hulkenberg: voto 5,5 – Esteban Gutierrez: voto s.v
2.Nico Hulkenberg (Sauber) on track422race
Weekend frustrante per ”Hulk” e per la Sauber, reduce da un doppio piazzamento a punti in Inghilterra e Germania. Escluso per pochissimi millesimi dall’ingresso in top ten nel corso delle qualifiche (mentre il compagno Gutierrez finiva per essere eliminato in Q1), Hulkenberg riesce comunque ad issarsi in zona punti, approfittando del caos creato da Felipe Massa e Nico Rosberg nelle prime curve. Tutto regolare nel primo stint, disastro alla seconda sosta. Hulkenberg rilascia con troppa fretta il pulsante del limitatore box (ricordiamo che il limite di percorrenza e’ stato abbassato a 80 km\h dopo i fattacci di Silverstone), beccandosi un legittimo drive-thru. Gara compromessa, ma undicesima piazza comunque conquistata, anche se qualcosa e’ mancato in prestazione pura rispetto ai precedenti appuntamenti. Gara sfortunata per Esteban Gutierrez, fermato da un problema al cambio nelle primissime fasi di corsa: per lui resta comunque l’ennesima deludente prestazione in qualifica, ulteriormente influenzata in negativo dal tempo perso nel corso delle ibere tre per un guasto tecnico. Restiamo in attesa di miglioramenti da parte sua, nella seconda parte di stagione.
MULTATI

Jean Eric Vergne: voto 6 – Daniel Ricciardo: voto 6
166985782KR00277_F1_Grand_PUna gara incolore per la compagine Toro Rosso, illusa nella giornata di ieri dall’ennesima grande prestazione in qualifica di Daniel Ricciardo, sempre piu’ animale da giro singolo. Purtroppo per le scuderia di Faenza la gioia del sabato si rivela, in fin dei conti, un fuoco di paglia bello e buono. L’assetto vettura è funzionale per il giro alla morte, molto meno per il long run della domenica: Jean Eric Vergne e Daniel Ricciardo sprofondano, risucchiati nella pancia del gruppo da Sauber, Williams e Force India. Solo la debacle tecnica di Adrian Sutil prima, Paul di Resta poi, permette ai due alfieri Toro Rosso di recuperare un paio di posizioni, terminando la gara al dodicesimo e tredicesimo posto finale, con il francese a spuntarla sul ragazzone australiano. Ma c’è ben poco da festeggiare, questa volta.
SPARITI

Giedo Van Der Garde: voto 7 – Charles Pic: voto 6
2013 German Grand Prix - SaturdayFinalmente una buona prestazione per Giedo, esordiente olandese in casa Caterham dopo diverse stagioni passate in Gp2, vissute tra fortune alterne. Vicino al compagno Charles Pic in qualifica, Van Der Garde affronta il primo giro di gara in maniera garibaldina, superando addirittura la Williams di Valtteri Bottas e mantenendo il ritmo con il gruppone nel corso del primo stint di gara. Accumulato un discreto vantaggio nei confronti del compagno Pic nelle prime fasi, il pilota olandese si dedica con successo alle gestione gomme nei restanti tre quarti di gara, tagliando il traguardo in quattordicesima posizione, miglior risultato stagionale per lui. Caterham in crescita costante, non lontane dal centro gruppo, Marussia in netto declino. L’esito della “serie B” sembra essere già scritto.
OLANDESE VOLANTE

Jules Bianchi: voto 6 – Max Chilton: voto 5,5
Formula One World ChampionshipDomenica disastrosa per Marussia. Pesante il ritardo in qualifica accusato dalle dirette rivali Caterham (oltre sette decimi), la storia si ripete in corsa e, se possibile, peggiora. Costantemente in lotta contro la macchina, Bianchi e Chilton (questa volta piu’ brillante rispetto al solito, almeno in qualifica) fanno quello che possono, portando a casa la vettura nonostante gli evidenti problemi di trazione in uscita curva. Come gia’ successo lo scorso anno con Glock e Pic al volante, anche in questo 2013 l’Hungaroring si riconferma pista stregata per Marussia, staccata di oltre tre giri dalla testa con entrambi i piloti. Decisamente troppo, anche per una “cenerentola”.
CHICANE MOBILI

Nico Rosberg: voto 5,5
08.25582067-0116672013422raceQuando Hamilton svetta, Rosberg crolla. Una misteriosa coincidenza astrale, ripetutasi ancora una volta nel corso della tre giorni ungherese. Mazzolato discretamente in qualifica dal piedcompagno di team, Nico Rosberg è autore di un buono scatto in partenza. Per un attimo sembra avere anche lo spunto necessario per sopravanzare Fernando Alonso, ma l’incombere della sagoma di Romain Grosjean lo costringe ad alzare il piede, rinunciando all’attacco. Poco dopo il disastro: prima la toccata di Felipe Massa, poi un violento corpo a corpo con la Williams di Maldonado…Rosberg sprofonda a centro gruppo, impossibilitato a recuperare data la natura della pista e la strategia gomme conservativa. L’esplosione pirotecnica del motore Mercedes è la degna conclusione di un weekend da dimenticare in fretta.
UP AND DOWN

Force India: voto 5
Formula One World ChampionshipSi sapeva sin dalla vigilia che quella ungherese sarebbe stata una gara tutta in salita per l’equipaggio Force India. Pista stretta, tortuosa, assai poco adatta alle caratteristiche tecniche della VJM-06, a suo agio in pistoni di alta velocita’ quali Silverstone e Sepang. Le qualifiche vanno meglio del previsto per Adrian Sutil, escluso dall’ingresso in Q3 solo per una questione di millesimi. Di Resta, nel frattempo, finiva clamorosamente fuori dal Q1 al pari di Caterham e Marussia, lamentando grossi problemi di bilanciamento. In partenza la situazione si capovolge: Di Resta parte bene, guadagnando diverse posizioni, mentre Sutil perde l’attimo, finendo per essere sverniciato da Sauber e Williams. L’anniversario per i cento Gran Premi in F1 per Adrian Sutil si chiude nel peggiore dei modi: fermo ai box per un guasto idraulico. Il compagno scozzese, in lotta con la Toro Rosso di Jean Eric Vergne per la dodicesima posizione, rientrerà poco dopo per i medesimi problemi tecnici. Un Gran Premio sfortunato, ma guai a sottovalutare la Force India sul prossimo circuito di Spa. Ricordate la pole position ed il podio di Giancarlo Fisichella nel 2009?
RIMANDATI

Gran Premio di Ungheria: voto 7
166985873VR024_F1_Grand_PriConsiderata la natura del tracciato ed i precedenti storici non certo esaltanti in termini di sorpassi ed azione in pista, quello dell’Ungheria si è rivelato un Gran Premio piuttosto godibile. Un primo giro pazzesco in termini di sportellate, ruota a ruota e manovre al limite, ha fatto da preludio ad una gara sicuramente tattica, ma con punte di elevato agonismo. La lotta a tre nella primissima parte di gara, la variabile Button che ha creato scompiglio tra gli inseguitori, la furiosa rimonta di Romain Grosjean ed il violento faccia a faccia finale per il secondo posto tra Raikkonen e Vettel. Senza dimenticare gli splendidi sorpassi di forza compiuti dallo scatenato Lewis Hamilton, alla ricerca della sua prima vittoria in Mercedes. Insomma, ne abbiamo vista di azione, ovviamente nei limiti dell’Hungaroring.
Ed ora godiamoci questa lunga (ma meno del solito) vacanza estiva, in attesa del grande spettacolo di Spa-Francorchamps, previsto per l’ultima settimana di agosto. D’altronde dopo tanti voti, bocciature e bacchettate sulle dita, anche i poveri piloti del circus avranno o no il diritto ad una piccola siesta?


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